Luoghi e memorie |
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![]() Dal 1947 il nuovo confine tra Italia e Jugoslavia venne tracciato dividendo in due la piazza. Attraversata dal cosiddetto "Muro di Gorizia”, ovvero una recinzione ad altezza d'uomo, la Transalpina divenne uno dei simboli della separazione politico-ideologica tra l'Europa occidentale e quella orientale durante gli anni della guerra fredda. I quartieri periferici e la stazione ferroviaria che si affaccia sulla piazza assegnati alla Jugoslavia al termine della Seconda guerra mondiale furono divisi dal resto di Gorizia che rimase all'Italia. Sul suolo jugoslavo sorse la città di Nova Gorica ovvero la nuova Gorizia, costruita a ridosso del confine per mostrare i successi del modello socialista su cui rinasceva la Jugoslavia dopo il conflitto. Sulla facciata della stazione campeggiavano fino al 1991 la stella rossa e la scritta in serbo-croato “Mi gradimo socijalizam” (Noi costruiamo il socialismo). Nell'anno dell'indipendenza slovena, per le festività natalizie, alla stella venne aggiunta una coda trasformandola in una cometa. Il simbolo di un regime che non celebrava pubblicamente le feste religiose veniva così reinterpretato prima della sua rimozione definitiva. ![]() Nella Transalpina, al posto del muro è stato composto un mosaico circolare attraversato da una fila di pietre che rende la linea di confine un effetto grafico sulla pavimentazione della piazza. |
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